Post by Theoden on May 10, 2006 15:52:54 GMT 2
LA NATURA DELL'UNICO ANELLO
di Alex Lewis
Cercherò di usare un approccio diretto per far comprendere in che consista la natura dell'anello del potere di Sauron.
In primo luogo Tom Shippey chiamò l'anello un trasformatore. Esso cambia Bilbo Baggins da un signor qualunque in un eroe. E' uno strumento di scena ne "Lo Hobbit". Ma come Shippey fa notare, le concezioni dell'autore, a proposito dell'anello, mutano - perfino fra le varie edizioni de "Lo Hobbit".
La prima edizione mostra Gollum che scusa Bilbo dell'approvazione del suo Regalo di Compleanno, ma nella seconda Gollum cerca di attaccare Bilbo e questo fugge e scopre cosa l'Anello può fare udendo casualmente Gollum che parla tra se' e se'.
Poi, abbiamo il saggio alquanto difettoso di David Day "L'Anello di Tolkien".
Day ha citato la Mitologia Norvegese e l'anello di Odino, la Saga dei Volsunghi (cioé l'anello dei Nibelunghi), le leggende Arturiane (dove egli tratta del Sacro Graal alla stregua di un sostituto dell'Anello), le leggende Carolingie (come l'Anello del Serpente - che in realtà ha per tema solamente il legame d'amore che cresce fra due persone), i miti Celtici e Sassoni (ad esempio le molte storie di anelli nel Mabinogion e nella Saga di Beowulf - dove Beowulf é ricompensato con molti anelli, bracciali e collari dopo aver ucciso Grendel - sebbene in realtà sia un riflesso della cultura Anglo-Sassone), il Romanzo germanico - come il ciclo Longobardo dove un anello dona un 'enorme forza - il Canto dei Nibelunghi (dal quale era derivato il ciclo dell'Anello di Wagner), la mitologia Greca e Romana - insinuando che la catena che legava Prometeo alla montagna che venne trasformata in un anello con parte della roccia su di essa per permettere a Zeus di mantenere due promesse apparentemente contraddittorie (incatenare Prometeo alla montagna per sempre ed al contempo lasciarlo camminare libero) é in pratica l'Anello di Sauron. Ma questo anello che Prometeo porta lui stesso pare non avere alcun potere speciale o significato reale oltre ad essere un modo ingegnoso di interpretare un giuramento per liberare colui che l'ha fatto dalla più letterale interpretazione. Se gli uomini hanno onorato Prometeo con il portare anelli, non vi è somiglianza con gli uomini mortali sedotti da Sauron e resi Spettri dell'Anello.
Day ha citato leggende Bibliche, come quella dell'anello di stato del Faraone dato a Giuseppe quando viene designato suo consigliere.
Egli ha citato anche l'anello di Re Salomone - che per quanto si può appurare ha poco, se non nulla, a che fare con la natura dell'Unico Anello.
In seguito David Day si é spostato sui miti orientali e sull'eroe tipico del Tibet, Gesar di Ling e paragona un enorme talismano di ferro che non può essere spezzato da qualsivoglia tentativo umano all'Unico Anello. Anche Day trova difficile il sostenere le sue argomentazioni: "A questo punto il paragone tra Gesar e Sauron cessa di gran misura...".
Egli ha anche citato il genio dell'anello di Aladino (come opposto a quello della sua lampada) - ma qui temo di non scorgervi alcuna connessione utile o diretta.
In modo similare gli Anelli del Cielo Cinesi si dice che siano alla base dell'Anello di Tolkien
Ma nessuna evidenza reale é presentata al lettore.
Poi, Day si é spostato sull'Anello dell'Alchimista - e sul serpente Ourobouros che mordendo la propria coda modella una forma ad anello. Day ha affermato che poiché l'oro era un simbolo adatto alla scienza universale:"Era - uno potrebbe dire - l'Unico Anello mediante il quale tutti gli altri sono dominati".
Ritengo che questo sia spingersi un pò troppo avanti. Egli fa alcuni errori preoccupanti come: "Fu Gandalf che portava Narya, l'anello Elfico del fuoco che meglio comprese la natura alchemica del conflitto con Sauron. Fu Gandalf che scoprì e tradusse il "linguaggio segreto" dell'Unico Anello che era scritto a lettere infuocate". Ciò che Day sceglie di ignorare é che Saruman aveva scoperto e letto la pergamena molto tempo prima di Gandalf e che Narya fu dato a Gandalf da Cirdan il Carpentiere , non da quelli di Valinor.
Day ha anche guardato alla filosofia junghiana ed ha cercato di collegarla all'Unico Anello quale parte di un sistema mnemonico usato in giorni in cui l'informazione non era ancora ampiamente disponibile tramite i libri.
Egli ha fornito un lungo compendio scena per scena del Ciclo dell'Anello di Wagner - ma forse avrebbe fatto meglio a leggersi i commenti stessi di Tolkien su questo argomento: "Entrambi gli anelli erano rotondi e questo é tutto".
Ciò che David Day ha fatto, é stato il guardare ad ogni storia o mito che menzionasse qualcosa con una forma ad anello e lo ha collegato a Tolkien.
Per usare un terribile gioco di parole "It simply does not ring true" cioè “non suona sincero” (analogia tra ring, anello e ring, suonare).
Alcuni scrittori come Patrick Curry e registi come Peter Jackson vedono l'Unico Anello in modo simile ad una specie di "droga" - con Gollum, Bilbo e Frodo sempre più come tossicomani attaccati ad esso come fosse un'allegoria dell'eroina.
L'Anello é una droga complessa se é tale - poiché Boromir neanche maneggia l'Unico Anello che cade sotto il suo effetto e tenta di impadronirsene.
Perfino Gollum nelle vesti di Smeagol zittisce Deagol allo scopo di poter prendere possesso dell'Unico Anello. Bilbo ha intenzione di abbandonarlo e Sam non lo desidera e lo restituisce a Frodo quando gli é richiesto. Tom Bombadil ne é immune - che strana eroina. Se gli Anelli del Potere possono essere considerati come analoghi alla droga, allora si può dire che il potere assoluto é di per se stesso una "droga". Ma questo ci dice qualcosa solo circa gli effetti non circa le ragioni degli Anelli del Potere.
IL PROCESSO CREATIVO DIETRO ALL'UNICO ANELLO
Come giustamente ha dichiarato Tom Shippey, gli Anelli del Potere cambiano di significato da "Lo Hobbit" a "Il Signore degli anelli". E' probabile che l'affermazione di Gollum che gli era stato dato come regalo di compleanno da sua nonna la quale ne aveva molti altri di simili era proprio ciò che Tolkien intendeva al tempo in cui Lo Hobbit fu terminato. Ma le idee dell'autore si stavano sviluppando costantemente e rapidamente. In modo tale che di fatto l'iscrizione sull'anello nel Linguaggio Nero non fu inventata che molto tardi nel processo creativo - forse al tempo della versione finale dattiloscritta (la quarta fase e oltre) proprio prima della pubblicazione.
Edouard Klotzko ha confermato che le prime versioni nella Marquette Library erano scritte in tengwar (scrittura elfica), sebbene fossero in definitiva in inglese!
Solo la versione finale nella Bodleian Library di Oxford era completa .
Nel nostro capitolo sul background de "Il Signore degli Anelli" (in Uncharted realms) la natura dell'Anello é analizzata con riguardo al suo posto nella storia ed ai suoi personaggi che interagiscono con esso.
Brevemente, alcuni dei punti casualmente non trattati altrove sono:
nel suo saggio "On Fairy Stories" (Sulle Fiabe), nel 1938 Tolkien scriveva:
“Chiunque erediti lo straordinario strumento del linguaggio umano é in grado di dire "sole verde"; molti sono anche capaci di immaginarselo o raffigurarlo. Ma questo non basta, benché possa essere già cosa più pregnante di tanti "schizzi dal vero" o "trascrizioni di vita vissuta", fatti oggetto di lodi in campo letterario”.
Costruire un Mondo Secondario dentro il quale il sole verde risulti credibile, imponendo Credenza Secondaria, richiederà probabilmente fatica e riflessione e certamente esigerà una particolare abilità, una sorta di facoltà magica. Pochi si cimentano in compiti così ardui ma quando li si affronta e li si attua in misura maggiore o minore, si ottiene un risultato artistico senza pari: arte narrativa, insomma, elaborazione di racconti nella forma primaria e più pregnante".
Noi abbiamo, nella trasformazione dell’anello di Bilbo nell’Anello un simile “risultato artistico senza pari” come Tolkien stesso ha descritto poc’anzi: ironicamente egli scriveva il suo saggio nel 1938 consegnandolo nel marzo 1939, proprio al tempo in cui i suoi editori lo stavano spingendo a scrivere un seguito a “Lo Hobbit” e probabilmente in quel saggio egli prefigurava la strada alla soluzione dei suoi problemi.
Giacchè l’Anello ha preso un semplice nome e l’ha trasformato in una Cosa in e di per Se Stessa, un nome proprio.
L’Anello definisce tutti gli altri mediante l’assunzione dell’iniziale maiuscola e allora? Molto semplice, questo conduce, dopo molta “abilità elfica” come Tolkien avrebbe potuto dire a: “Un Anello per dominarli tutti, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”.
I versi dell’Anello giungono come un fulmine a ciel sereno nel capitolo “Storia Antica” nella Seconda Fase (durante il 1942) – sebbene la disposizione degli Anelli ed il loro numero abbia richiesto qualche elaborazione per essere a posto (vedi pag. 269 nota 14, Home vol. 6):
“Nove per i re degli Elfi sotto luna e stella,
Sette per i signori dei Nani nelle loro sale di pietra,
Tre per gli Uomini Mortali che errano lontano,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono
Nella terra di Mordor dove si trovano le ombre”
(Nine for the Helven-kings under moon and star,
Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Three for Mortal Men that wander far,
One for the Dark Lord on his Dark throne
In the land of Mor-dor where the shadows are).
Questo fu seguito da un’altra versione preliminare:
“Dodici per gli Uomini Mortali destinati a morire, Nove per i signori dei nani nelle loro sale di pietra,
Tre per i re degli Elfi di terra, mare e cielo,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono”
( Twelve for Mortal Men doomed to die,
Nine for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Three for the Elven-kings of earth, sea and sky,
One for the Dark Lord on his dark throne).
In seguito nel testo della Seconda Fase (pag. 258 Home vol. 6)
“Tre anelli per i re degli Elfi sotto la volta celeste,
Sette per i signori dei Nani nelle loro sale di pietra,
Nove per gli Uomini Mortali destinati a morire,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono
Nella terra di Mor-dor dove si estendono le ombre”.
(Three rings for the Elven-kings under the sky,
Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Nine for Mortal Men doomed to die,
One for the Dark Lord on his dark throne
In the land of Mor-dor where the shadows lie).
E’ interessante notare come fosse fluida a quel tempo la concezione di dove gli anelli erano posizionati ed il loro numero – proprio come nel caso del numero dei Cavalieri neri.
Ma è verosimile che il Verso dell’Anello si dimostrasse una chiave risolutiva per solidificare le idee di Tolkien e potrebbe non essere una coincidenza che una pagina dopo quando Gandalf spiega ancora a Bingo lo scenario di fondo degli Anelli del Potere (pag 260 Home vol. 6), noi incontriamo per caso il primo riferimento ad un luogo chiamato Terra di Mezzo:
“…gli Uomini infatti sono stati molto spesso sotto il suo dominio ed ora cadono nuovamente sotto il suo potere in ogni parte della Terra di Mezzo, specialmente all’Est e nel Sud del mondo, laddove pochi sono gli Elfi”.
“Chi era Gilgalad?” – chiese Bingo.
“Colui che privò l’Oscuro Signore dell’Unico Anello” – rispose Gandalf.
“Nella Terra di Mezzo egli era l’ultimo dei grandi re degli Elfi della nobile stirpe occidentale ed egli fece alleanza con Orendil, Re dell’isola il quale in quei giorni faceva ritorno nel mondo di mezzo”.
In una nota (pag.270 nota 24 Home vol. 6) Christopher Tolkien dice: “La Terra di Mezzo sostituì il Mondo di Mezzo che viene dapprima usato nel passaggio e di nuovo successivamente”.
E’ probabile che le origini degli Anelli del Potere siano state sviluppate ulteriormente durante la composizione dei capitoli su Galadriel (pag. 255 Home vol. 7). Tolkien aveva cercato di elaborare delle idee e la più accurata suggerisce:
“E’ detto che essi (gli Anelli) furono forgiati per la prima volta da Feanor, il più grande degli artefici fra gli Elfi dell’Ovest, la cui abilità superava quella di tutta la gente che era o che era stata. Sua era l’abilità ma l’intenzione era del Nemico. Tre anelli egli aveva fatto, gli Anelli di Terra, di Mare e di Cielo. Ma segretamente il Nemico aveva forgiato l’Unico Anello, l’Anello Dominante che padroneggiava tutti gli altri.
E quando il Nemico era fuggito attraverso il Mare ed era giunto alla Terra di Mezzo, aveva rubato gli Anelli e li aveva portati via. Ed altri ne aveva fatti a loro simili ma falsi”
Vi sottopongo questo brillante saggio che sicuramente elargià le vostre conoscenze sull'Unico Anello. Magari dopo che lo leggete lo commentiamo tutti assieme e ne discutiamo.
Theoden
di Alex Lewis
Cercherò di usare un approccio diretto per far comprendere in che consista la natura dell'anello del potere di Sauron.
In primo luogo Tom Shippey chiamò l'anello un trasformatore. Esso cambia Bilbo Baggins da un signor qualunque in un eroe. E' uno strumento di scena ne "Lo Hobbit". Ma come Shippey fa notare, le concezioni dell'autore, a proposito dell'anello, mutano - perfino fra le varie edizioni de "Lo Hobbit".
La prima edizione mostra Gollum che scusa Bilbo dell'approvazione del suo Regalo di Compleanno, ma nella seconda Gollum cerca di attaccare Bilbo e questo fugge e scopre cosa l'Anello può fare udendo casualmente Gollum che parla tra se' e se'.
Poi, abbiamo il saggio alquanto difettoso di David Day "L'Anello di Tolkien".
Day ha citato la Mitologia Norvegese e l'anello di Odino, la Saga dei Volsunghi (cioé l'anello dei Nibelunghi), le leggende Arturiane (dove egli tratta del Sacro Graal alla stregua di un sostituto dell'Anello), le leggende Carolingie (come l'Anello del Serpente - che in realtà ha per tema solamente il legame d'amore che cresce fra due persone), i miti Celtici e Sassoni (ad esempio le molte storie di anelli nel Mabinogion e nella Saga di Beowulf - dove Beowulf é ricompensato con molti anelli, bracciali e collari dopo aver ucciso Grendel - sebbene in realtà sia un riflesso della cultura Anglo-Sassone), il Romanzo germanico - come il ciclo Longobardo dove un anello dona un 'enorme forza - il Canto dei Nibelunghi (dal quale era derivato il ciclo dell'Anello di Wagner), la mitologia Greca e Romana - insinuando che la catena che legava Prometeo alla montagna che venne trasformata in un anello con parte della roccia su di essa per permettere a Zeus di mantenere due promesse apparentemente contraddittorie (incatenare Prometeo alla montagna per sempre ed al contempo lasciarlo camminare libero) é in pratica l'Anello di Sauron. Ma questo anello che Prometeo porta lui stesso pare non avere alcun potere speciale o significato reale oltre ad essere un modo ingegnoso di interpretare un giuramento per liberare colui che l'ha fatto dalla più letterale interpretazione. Se gli uomini hanno onorato Prometeo con il portare anelli, non vi è somiglianza con gli uomini mortali sedotti da Sauron e resi Spettri dell'Anello.
Day ha citato leggende Bibliche, come quella dell'anello di stato del Faraone dato a Giuseppe quando viene designato suo consigliere.
Egli ha citato anche l'anello di Re Salomone - che per quanto si può appurare ha poco, se non nulla, a che fare con la natura dell'Unico Anello.
In seguito David Day si é spostato sui miti orientali e sull'eroe tipico del Tibet, Gesar di Ling e paragona un enorme talismano di ferro che non può essere spezzato da qualsivoglia tentativo umano all'Unico Anello. Anche Day trova difficile il sostenere le sue argomentazioni: "A questo punto il paragone tra Gesar e Sauron cessa di gran misura...".
Egli ha anche citato il genio dell'anello di Aladino (come opposto a quello della sua lampada) - ma qui temo di non scorgervi alcuna connessione utile o diretta.
In modo similare gli Anelli del Cielo Cinesi si dice che siano alla base dell'Anello di Tolkien
Ma nessuna evidenza reale é presentata al lettore.
Poi, Day si é spostato sull'Anello dell'Alchimista - e sul serpente Ourobouros che mordendo la propria coda modella una forma ad anello. Day ha affermato che poiché l'oro era un simbolo adatto alla scienza universale:"Era - uno potrebbe dire - l'Unico Anello mediante il quale tutti gli altri sono dominati".
Ritengo che questo sia spingersi un pò troppo avanti. Egli fa alcuni errori preoccupanti come: "Fu Gandalf che portava Narya, l'anello Elfico del fuoco che meglio comprese la natura alchemica del conflitto con Sauron. Fu Gandalf che scoprì e tradusse il "linguaggio segreto" dell'Unico Anello che era scritto a lettere infuocate". Ciò che Day sceglie di ignorare é che Saruman aveva scoperto e letto la pergamena molto tempo prima di Gandalf e che Narya fu dato a Gandalf da Cirdan il Carpentiere , non da quelli di Valinor.
Day ha anche guardato alla filosofia junghiana ed ha cercato di collegarla all'Unico Anello quale parte di un sistema mnemonico usato in giorni in cui l'informazione non era ancora ampiamente disponibile tramite i libri.
Egli ha fornito un lungo compendio scena per scena del Ciclo dell'Anello di Wagner - ma forse avrebbe fatto meglio a leggersi i commenti stessi di Tolkien su questo argomento: "Entrambi gli anelli erano rotondi e questo é tutto".
Ciò che David Day ha fatto, é stato il guardare ad ogni storia o mito che menzionasse qualcosa con una forma ad anello e lo ha collegato a Tolkien.
Per usare un terribile gioco di parole "It simply does not ring true" cioè “non suona sincero” (analogia tra ring, anello e ring, suonare).
Alcuni scrittori come Patrick Curry e registi come Peter Jackson vedono l'Unico Anello in modo simile ad una specie di "droga" - con Gollum, Bilbo e Frodo sempre più come tossicomani attaccati ad esso come fosse un'allegoria dell'eroina.
L'Anello é una droga complessa se é tale - poiché Boromir neanche maneggia l'Unico Anello che cade sotto il suo effetto e tenta di impadronirsene.
Perfino Gollum nelle vesti di Smeagol zittisce Deagol allo scopo di poter prendere possesso dell'Unico Anello. Bilbo ha intenzione di abbandonarlo e Sam non lo desidera e lo restituisce a Frodo quando gli é richiesto. Tom Bombadil ne é immune - che strana eroina. Se gli Anelli del Potere possono essere considerati come analoghi alla droga, allora si può dire che il potere assoluto é di per se stesso una "droga". Ma questo ci dice qualcosa solo circa gli effetti non circa le ragioni degli Anelli del Potere.
IL PROCESSO CREATIVO DIETRO ALL'UNICO ANELLO
Come giustamente ha dichiarato Tom Shippey, gli Anelli del Potere cambiano di significato da "Lo Hobbit" a "Il Signore degli anelli". E' probabile che l'affermazione di Gollum che gli era stato dato come regalo di compleanno da sua nonna la quale ne aveva molti altri di simili era proprio ciò che Tolkien intendeva al tempo in cui Lo Hobbit fu terminato. Ma le idee dell'autore si stavano sviluppando costantemente e rapidamente. In modo tale che di fatto l'iscrizione sull'anello nel Linguaggio Nero non fu inventata che molto tardi nel processo creativo - forse al tempo della versione finale dattiloscritta (la quarta fase e oltre) proprio prima della pubblicazione.
Edouard Klotzko ha confermato che le prime versioni nella Marquette Library erano scritte in tengwar (scrittura elfica), sebbene fossero in definitiva in inglese!
Solo la versione finale nella Bodleian Library di Oxford era completa .
Nel nostro capitolo sul background de "Il Signore degli Anelli" (in Uncharted realms) la natura dell'Anello é analizzata con riguardo al suo posto nella storia ed ai suoi personaggi che interagiscono con esso.
Brevemente, alcuni dei punti casualmente non trattati altrove sono:
nel suo saggio "On Fairy Stories" (Sulle Fiabe), nel 1938 Tolkien scriveva:
“Chiunque erediti lo straordinario strumento del linguaggio umano é in grado di dire "sole verde"; molti sono anche capaci di immaginarselo o raffigurarlo. Ma questo non basta, benché possa essere già cosa più pregnante di tanti "schizzi dal vero" o "trascrizioni di vita vissuta", fatti oggetto di lodi in campo letterario”.
Costruire un Mondo Secondario dentro il quale il sole verde risulti credibile, imponendo Credenza Secondaria, richiederà probabilmente fatica e riflessione e certamente esigerà una particolare abilità, una sorta di facoltà magica. Pochi si cimentano in compiti così ardui ma quando li si affronta e li si attua in misura maggiore o minore, si ottiene un risultato artistico senza pari: arte narrativa, insomma, elaborazione di racconti nella forma primaria e più pregnante".
Noi abbiamo, nella trasformazione dell’anello di Bilbo nell’Anello un simile “risultato artistico senza pari” come Tolkien stesso ha descritto poc’anzi: ironicamente egli scriveva il suo saggio nel 1938 consegnandolo nel marzo 1939, proprio al tempo in cui i suoi editori lo stavano spingendo a scrivere un seguito a “Lo Hobbit” e probabilmente in quel saggio egli prefigurava la strada alla soluzione dei suoi problemi.
Giacchè l’Anello ha preso un semplice nome e l’ha trasformato in una Cosa in e di per Se Stessa, un nome proprio.
L’Anello definisce tutti gli altri mediante l’assunzione dell’iniziale maiuscola e allora? Molto semplice, questo conduce, dopo molta “abilità elfica” come Tolkien avrebbe potuto dire a: “Un Anello per dominarli tutti, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”.
I versi dell’Anello giungono come un fulmine a ciel sereno nel capitolo “Storia Antica” nella Seconda Fase (durante il 1942) – sebbene la disposizione degli Anelli ed il loro numero abbia richiesto qualche elaborazione per essere a posto (vedi pag. 269 nota 14, Home vol. 6):
“Nove per i re degli Elfi sotto luna e stella,
Sette per i signori dei Nani nelle loro sale di pietra,
Tre per gli Uomini Mortali che errano lontano,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono
Nella terra di Mordor dove si trovano le ombre”
(Nine for the Helven-kings under moon and star,
Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Three for Mortal Men that wander far,
One for the Dark Lord on his Dark throne
In the land of Mor-dor where the shadows are).
Questo fu seguito da un’altra versione preliminare:
“Dodici per gli Uomini Mortali destinati a morire, Nove per i signori dei nani nelle loro sale di pietra,
Tre per i re degli Elfi di terra, mare e cielo,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono”
( Twelve for Mortal Men doomed to die,
Nine for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Three for the Elven-kings of earth, sea and sky,
One for the Dark Lord on his dark throne).
In seguito nel testo della Seconda Fase (pag. 258 Home vol. 6)
“Tre anelli per i re degli Elfi sotto la volta celeste,
Sette per i signori dei Nani nelle loro sale di pietra,
Nove per gli Uomini Mortali destinati a morire,
Uno per l’Oscuro Signore sul suo cupo trono
Nella terra di Mor-dor dove si estendono le ombre”.
(Three rings for the Elven-kings under the sky,
Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,
Nine for Mortal Men doomed to die,
One for the Dark Lord on his dark throne
In the land of Mor-dor where the shadows lie).
E’ interessante notare come fosse fluida a quel tempo la concezione di dove gli anelli erano posizionati ed il loro numero – proprio come nel caso del numero dei Cavalieri neri.
Ma è verosimile che il Verso dell’Anello si dimostrasse una chiave risolutiva per solidificare le idee di Tolkien e potrebbe non essere una coincidenza che una pagina dopo quando Gandalf spiega ancora a Bingo lo scenario di fondo degli Anelli del Potere (pag 260 Home vol. 6), noi incontriamo per caso il primo riferimento ad un luogo chiamato Terra di Mezzo:
“…gli Uomini infatti sono stati molto spesso sotto il suo dominio ed ora cadono nuovamente sotto il suo potere in ogni parte della Terra di Mezzo, specialmente all’Est e nel Sud del mondo, laddove pochi sono gli Elfi”.
“Chi era Gilgalad?” – chiese Bingo.
“Colui che privò l’Oscuro Signore dell’Unico Anello” – rispose Gandalf.
“Nella Terra di Mezzo egli era l’ultimo dei grandi re degli Elfi della nobile stirpe occidentale ed egli fece alleanza con Orendil, Re dell’isola il quale in quei giorni faceva ritorno nel mondo di mezzo”.
In una nota (pag.270 nota 24 Home vol. 6) Christopher Tolkien dice: “La Terra di Mezzo sostituì il Mondo di Mezzo che viene dapprima usato nel passaggio e di nuovo successivamente”.
E’ probabile che le origini degli Anelli del Potere siano state sviluppate ulteriormente durante la composizione dei capitoli su Galadriel (pag. 255 Home vol. 7). Tolkien aveva cercato di elaborare delle idee e la più accurata suggerisce:
“E’ detto che essi (gli Anelli) furono forgiati per la prima volta da Feanor, il più grande degli artefici fra gli Elfi dell’Ovest, la cui abilità superava quella di tutta la gente che era o che era stata. Sua era l’abilità ma l’intenzione era del Nemico. Tre anelli egli aveva fatto, gli Anelli di Terra, di Mare e di Cielo. Ma segretamente il Nemico aveva forgiato l’Unico Anello, l’Anello Dominante che padroneggiava tutti gli altri.
E quando il Nemico era fuggito attraverso il Mare ed era giunto alla Terra di Mezzo, aveva rubato gli Anelli e li aveva portati via. Ed altri ne aveva fatti a loro simili ma falsi”
Vi sottopongo questo brillante saggio che sicuramente elargià le vostre conoscenze sull'Unico Anello. Magari dopo che lo leggete lo commentiamo tutti assieme e ne discutiamo.
Theoden