|
Post by Eliantes on Aug 25, 2007 9:50:50 GMT 2
Vi presento Nocturnalis racconto a puntate scritto per la voce di Edoras
Nocturnalis
1.
Una figura alta e longilinea camminava nervosamente sulle ampie mura della fortezza di Mortagoth. Non aveva requie,per molte notti e molti giorni era rimasto a scrutare la foresta sulle mura occidentali,sapeva che qualcosa era pronta a balzare fuori. La sua spada tintinnava ritmicamente contro il suo fianco mentre ripeteva,come in un ipnotica danza,sempre il solito giro;tutti i suoi nervi erano tesi e i suoi sensi acuiti dalla necessità di sopravvivenza. I miliziani stavano curando i feriti,gli assalti stavano diventando sempre più frequenti,necessitavano di rinforzi o non avrebbero resistito a lungo. I fabbri battevano ripetutamente il ferro caldo,nuovi armi e nuove armature erano la linfa vitale dell’esercito di sua maestà,il puro metallo delle miniere naniche di Karth-Thuk veniva sapientemente plasmato da questi valorosi artigiani. La fortezza era composta da spesse pietre,contava innumerevoli scalfitture,cicatrici di guerre passate portate con l’onore di un anziano guerriero,ampie strisce rossastre e la terra bruciata erano monito di recenti battaglie,purtroppo altre ne sarebbero susseguite. Un soldato si stava avvicinando al generale che continuava a muoversi scrutando l’orizzonte davanti a sé.
<<Mio signore chiedo l’autorizzazione ad aprire il cancello principale,ho sentito delle urla disperate giungere dalla foresta di Mortelignea,qualcuno può aver bisogno di noi>>.
Il guerriero non si voltò,continuava a fissare al di là delle mura,i lunghi capelli corvini ricadevano morbidi sullo scudo legato sulle sue spalle,lentamente il guanto della sua mano strinse l’elsa della sua spada.
<<Allora non indugiare mio prode,corri dai guardiani di porta e intima loro di aprirti,di loro che è un ordine diretto del generale Abraxas…va ora corri!>>
Il soldato si voltò,la suola del suo stivale non arrivò a poggiarsi sul primo gradino,una lunga spada lo trafisse da parte a parte.
<<Punto primo:non ho uomini a piantonare il cancello>>.
Girò la lama nel petto dell’uomo,un rivolo di sangue caldo colò sui suoi guanti.
<<Punto secondo:le porte della fortezza non si aprono mai!per nessun motivo>>.
Abraxas sfilò energicamente la lama dalla carne e volse direttamente il suo sguardo in quello del soldato
<<E Punto terzo:che razza di insulto mandare solo una lurida spia>>.
Il suo possente braccio afferrò il collo dell’infiltrato,lentamente il lineamenti del soldato mutarono,gli occhi divennero lattiginosi,i capelli di un candido bianco immacolato, la bocca e il naso divennero piccoli e quasi impalpabili…un cangiante,il nemico si avvaleva anche di queste immonde creature. Il corpo venne sollevato e lanciato al di là delle mura,durante la caduta una schiera di non-morti sciamò ai lati delle mura,l’assalto era ripreso. Abraxas unì le mani a coppa e urlò
<<Arcieri sulle mura!.... Voialtri picchettate il cancello!....E ricordatevi..Non azzardatevi a disubbidire all’ordine principale…..non dovete morire!>>
Uno dopo l’altro una serie di possenti colpi misero a dura prova la tempra delle mura,i pesanti arieti attaccavano da tutti i lati e le scale venivano issate sulle mura,miriadi di senzavita pregustavano il sapore del sangue. Abraxas con un rapido gesto slacciò lo scudo e lo fissò al braccio sinistro,calcò il suo elmo e diede inizio al suo operato. Gli arcieri erano pronti a scoccare;il rumore degli archi che si tendevano ricordava uno stridio di denti,i nemici stavano avanzando inesorabilmente;uno dopo l’altro i pioli delle scale venivano calpestati da numerosi calzari neri come la pece. Il generale osservava concentrato tutta la scena,saggiava l’aria e attendeva pazientemente,la paura era aliena ai suoi pensieri,sapeva quando il momento di contrattaccare si sarebbe rivelato più propizio,lo sapevano anche i suoi uomini che,nonostante il pericolo dilagante,rimanevano freddi e attenti in attesa del segnale. Oramai mancavano solo pochi passi e avrebbero varcato le possenti mura,appena la prima testa si levò oltre il profilo del primo merlo Abraxas tese il braccio e un nugolo di frecce oscurò la flebile luce lunare,come piccoli messaggeri di dolore e sangue i dardi caddero sull’esercito nemico. Uccidere ciò che è già morto è impresa assai ardua,molti si rialzarono e continuarono inesorabilmente la loro marcia,erano instancabili.
<<Portate immediatamente dell’olio incendiario,voglio che ne scorra a fiumi>>
Due uomini si apprestarono a tornare dalle fucine con grossi otri di olio,il possente guerriero cominciò,aiutato dai suoi uomini, a bagnare le scale….inesorabilmente continuavano a salire bramosi di vittoria e guerra. Le otri vuote furono gettate al di là delle mura e una viva fiamma ardente su uno spesso randello fu data al generale,un sorriso si dipinse sul suo volto.
<<Questo benedetto olio con cui i nostri sapienti fabbri alimentano le nostre fucine vi epurerà;una sentenza di nuova morte verrà emessa questa notte…il giudice sono io…e non sono affatto clemente>>
La fiamma fu gettata nella calca,un piccolo guizzo e un fù dato vita ad un nuovo inferno,le ossa scricchiolanti e i vestiti polverosi furono lentamente consumati,i nemici si accasciarono al suolo…nuovamente cadaveri. Anche questo assalto era stato respinto,il fuoco continuò ad ardere consumando i resti di tutto quel che era il plotone……i miliziani si rincuorarono,avrebbero rivisto l’alba del giorno dopo. Ma il loro generale era irrequieto,gli altri assalti erano molto più impegnativi e duraturi,qualcosa non andava,gli alberi di Mortelignea continuavano a scricchiolare;era solo l’inzio. D’improvviso un boato ruppe il placido rumore del fuoco che arde,uno schianto improvviso spezzò come fossero fuscelli gli alberi secolari della foresta,solo una bestia era dotata di tutta questa forza…Troll. Dozzine di gigantesche figure si abbatterono sulle mura,un turbinio di pesanti e mazze le fece scricchiolare,un attacco di tale entità avrebbe messo a dura prova l’intera fortezza. Abraxas si volto verso i suoi uomini e li fissò attraverso la fessura del suo elmo.
<<Non date requie alle corde dei vostri archi,tirate finchè le dita vi reggono,anche se il sangue comincerà a scorrere sulle penne delle vostre frecce continuate a scoccare…...per la libertà del nostro popolo,per il re e per le nostre famiglie,attaccate….attaccate…come se fosse l’ultima cosa che fate>>
Detto questo si lanciò oltre le mura,il suo mantello venne slacciato in volo,lo avrebbe solo intralciato inutilmente. Con la grazia di un felino atterrò sul cocente suolo che ancora ardeva poco lontano da lui,brandiva la sua spada e il suo scudo…si lanciò solo come un baluardo contro quelle terribili bestie. I miliziani eseguirono gli ordini del loro generale,miriadi di frecce si abbatterono sui nemici,Abraxas ad ogni ondata alzava lo scudo continuando a correre,le frecce si infrangevano come pioggia sui tetti,ma lui continuava ad avanzare. Un rapido fendente si abbattè sul primo Troll,una profonda ferita troneggiò nella gamba del mostro,perse l’equilibrio e cadde con un possente tonfo,ci vollero pochi attimi e i suoi occhi rimirarono il mondo per un ultima volta. Il tonfo della spada che viene estratta dal corpo del nemico e nuovamente una serie di forti clangori,una furia uncinata che continuava imperterrita a combattere,gli assalti erano smorzati ad ogni ondata di frecce,le sue forti ginocchia si flettevano e il suo possente scudo lo riparava da una morte pungente. Abraxas osservava attentamente la battaglia dalla fessura del suo elmo,ne aveva già abbattuti un paio ma nuovi rinforzi venivano vomitati dal cuore profondo della foresta,le frecce si abbattevano furiosamente su di loro ma la pelle spessa e coriacea dei Troll cedeva solo in piccoli punti senza dar segno di cedimento,era da solo e Mortagoth non doveva cadere. Le mura vennero lentamente abbandonate,il vero obiettivo era l’entrata principale se sarebbero riusciti ad entrare la fortezza sarebbe stata perduta per sempre. Come un cuore pulsante il pesante cancello vibrava sotto i colpi delle pesanti mazze,gli uomini spingevano con tutta la loro forza contrastando come potevano l’assalto,le frecce continuavano a scrosciare come la più piena delle tempeste,i sibili degli archi divennero indistinguibili tra di loro. La forza della disperazione rinvigorì il generale che tentò di farsi strada tra il pandemonio,i tendini e i muscoli si flettevano e pesanti fendenti flagellarono i Troll,molti ancora caddero trafitti dal freddo metallo della spada di Abraxas. D’un tratto due mazze furono dirette verso di lui,lo scudo si frappose e un impatto assordante lo sbalzò indietro,ruzzolò tra la terra bruciacchiata e la cenere gli dipinse l’armatura e il volto,quei maledetti erano dannatemene forti. Le gambe ferme lo sorressero mentre tentava di rialzarsi,ma fù ben altro che lo paralizzò. Miriadi di scheggie si librarono in aria,i pesanti chiodi e il ferro si piegarono come fuscelli,il cancello aveva smesso di reggere,erano entrati! Gemiti di dolore si innalzarono come un cantico di morte,le urla strazianti dei suoi uomini rimbombavano nel suo elmo,se lo tolse e fece così anche della sua armatura e del suo scudo incuneato dai pesanti colpi,i capelli prima costretti negli angusti spazi freddi e duri della sua protezione si librarono al vento come una bandiera,senza bardature era più libero nei movimenti e molto più veloce,le sue labbra premettero forte contro il piatto della sua spada,si lanciò all’attacco aprendo pesanti squarci nella terra con la sua arma,nemmeno gli aratri più pesanti solcavano in quel modo. I Troll castigarono gli assaliti,con la loro forza schiacciarono tutti coloro che osavano opporsi,molti uomini si gettarono dalle mura,in pochi sopravvissero all’impatto. I fabbri vuotarono il contenuto dei pesanti calderoni,il fiume di metallo fuso avanzò lento e inesorabile vesto i nemici,l’armeria e le cucine presero immediatamente fuoco e molti miliziani morirono soffocati dal calore delle loro armature divenute incandescenti. Un possente guizzo e Abraxas si librava in volo brandendo la sua arma,un solo colpo tolse la vita ad uno dei Troll che stava appena varcando la soglia della città,con un innaturale rapidità si fiondò all’interno della fortezza,lo spettacolo gli fece sussultare il cuore,la carne dei suoi uomini fumava da sotto le armature,il metallo fuso letale e soffocante stava rapidamente divorando la cittadella interna e consumando i cadaveri dei miliziani,alcune tra quelle stupide bestie si immolarono nell’avanzata. Ma la realtà era ben lungi dall’essere accettata,un drappello di uomini rincuorati alla vista del loro generale gli diedero man forte e molti ancora caddero con pesanti tonfi. Non ne erano rimasti in molti forse sarebbero riusciti ad annientarli
<<Miliziani di sua maestà,so che chiedo una meraviglia pari al miracolo,ma dobbiamo sorreggerci a vicenda,l’impresa e ardua e pericolosa ma vi prego seguitemi e se anche dovessimo perire vi prometto una morte gloriosa…. guerrieri come voi banchetteranno nell’aldilà orgogliosi del vostro operato…io sono con voi anche nella morte…caricateli e falcidiateli come il grano maturo!>>.
Una nuova speranza si riaccese,i figli dell’impero corsero verso il loro destino,molti versarono lacrime nell’aria ma non importava,il loro generale era con loro,bastava quello. Con la furia e la tattica acquisita in anni di addestramento riuscirono ad abbattere le prime fila di Troll,erano creature lente e stupide,se prese alla sprovvista e colpite con rapidità non riuscivano ad opporre la minima resistenza. Pesanti colpi facevano fischiare l’aria,molti miliziani vennero sbalzati in aria morendo prima di toccare il suolo,Abraxas fermo sulle sue gambe schivava i colpi indirizzati a lui,l’armatura che cingeva il suo corpo lo limitava nei movienti e lo appesantiva,tutta la sua grazia e la sua abilità avevano ora la possibilità di elevarsi ai massimi livelli. Superata la linea mediana si sarebbero ritrovati di fronte all’ultimo drappello di Troll,se ci avessero creduto c’è l’avrebbero sicuramente fatta. Ma la speranza fu annegata nell’oblio di quella nera notte,nuove schiere di non morti uscirono allo scoperto,il passaggio era libero e privo di difese,bastava solo varcare la soglia e la battaglia sarebbe stata vinta. Abraxas voltò il capo,una nuova ondata stava per infrangersi su di loro come il mare sulla battigia,tutto era sfumato la fortezza era irrimediabilmente persa.
<<Ritirata!La sorte ci è stata avversa miei fedeli compagni,ora correte…correte….il male sta per inghiottirci!>>
Continuò ad urlare mentre stava correndo,la gola gli doleva e si gonfiava nello sforzo,stava richiamando a se i resti del suo esercito,dovevano correre più veloci del fulmine se volevano salvarsi. Una dopo l’altra le appuntite e impervie pietre dell’Eris-Nadol il possente monte che spalleggiava Mortagoth furono superate dal forte eroe. Mentre saliva si voltava e sostava per aiutare i suoi guerrieri,alcuni erano stati inghiottiti dalla malvagità dilagante che aveva conquistato la loro fortezza,arrivarono fino in cima erano rimasti solo in tre,con i loro occhi rimasero ipnotizzati dallo spettacolo,Mortagoth sembrava un immensa pira,le fiamme ardevano con furore mentre i Troll e i non-morti falcidiavano i pochi sopravvissuti. Poi s’un tratto l’assalto si bloccò,una voce greve intimò l’ordine di smettere,l’esercito nemico fece spazio al suo condottiero,quelle ignobili creature abbozzarono un goffo inchino. Un armatura nera come la notte e un elmo cornuto proteggevano colui che si faceva chiamare Al-Dornath ma da tutti era conosciuto come il cacciatore,nessuno poteva fronteggiarlo era inarrestabile e affamato di potere. La nera figura innalzò la spada e un urlo di gioia riecheggiò per molte volte tra i picchi delle montagne e gli alberi di Mortelignea,aveva vinto un'altra battaglia. Il cuore di Abraxas montò in collera,un giorno lo avrebbe affrontato e avrebbe inciso la parola fine in fondo a questa storia di sanguinosa violenza,si voltò e seguito dai suoi uomini partì per il viaggio di ritorno a casa,molti giorni di viaggio li separavano dalla meta e senza cavalli e cibo sarebbe stata un impresa. 2.
L’alba riscaldava lievemente la pelle intorpidita dal freddo della notte,la discesa nell’altro versate era molto più agevole,in questa stagione i ghiacci non serravano i valichi e i sentieri,numerosi ruscelli ristorarono il drappello,l’acqua fresca scese nelle loro gole secche.
<<Saziatevi di fresca acqua,nel deserto il suolo arde e la madre terra non sarà così generosa,liberatevi di tutti i fardelli e delle vostre armature,spada e scudo saranno indispensabili>>
I due soldati si liberarono dell’armatura e riempirono fino all’orlo le loro borracce,si poteva sopravvivere per alcuni giorni senza cibo ma senza acqua erano già condannati. Scesero rapidamente dai fianchi scoscesi della montagna,il sole era alto nel cielo quando arrivarono alla base dell’Eris-Nadol. Gradatamente le rocce di diradarono lasciando spazio a sabbia finissima e dorata,il deserto era al principio ed era un ostacolo alla loro meta,avrebbero continuato ad avanzare per la via impervia,Abraxas si tolse la veste rimanendo solo con i calzoni,avvolse il duro cotone sulla sua testa e imitato dai suoi uomini cominciarono la lunga avanzata.
Per due giorni la lunga camminata prosciugò l’energie dei viaggiatori,l’acqua era finita e fare un passo diveniva sempre più difficile. Non mancava molto all’arrivo,avevano dormito solo la notte prima per recuperare le forze,mancava solo un giorno di estenuante cammino e sarebbero riusciti a rifocillarsi tra le verdeggianti pianure della contea di Coltrandel. Un tonfo fece ruzzolare un soldato dalla cima di una grande duna,le forze lo avevano abbandonato,gli altri due si stracicarono fino al corpo,il suo respiro era affannoso e appena percettibile,la stanchezza se lo stava strappando alla vita.
<<Capitano se riuscissimo a trasportarlo,con un po’ di acqua fresca si riprenderà sicuramente>>
Il soldato fece scivolare le braccia sotto quelle del compagno,ma Abraxas rimase impassibile.
<<Ma signore,dobbiamo portarlo con noi,non possiamo….>>
<<Se lo trasciniamo con noi ci condanniamo a morte certa,mi dispiace ma lui resta qui>>
Il soldato rimase sbigottito,non poteva credere alle parole del suo condottiero,il possente Abraxas non poteva lasciar morire in questo modo uno dei suoi uomini,la cocciutaggine del miliziano lo fece proseguire nel suo intento,cominciò a trascinare dalle braccia il suo compagno. Il generale osservava la scena,lo sforzo compiuto nel trascinare il corpo stava prosciugando delle ultime energie il giovane,avanzò rapidamente verso di lui,sfoderò la spada e la affondò energicamente nel petto agonizzante terminando l’opera.
<<Ora è morto non ha più senso trascinarlo con te,ora muoviti e seguimi >>
Lo strattonò energicamente e riprese la sua marcia,il soldato avanzò totalmente azzittito dall’accaduto,tenne il volto basso mentre seguiva Abraxas,notò delle piccole goccioline che vennero subito assorbite da quel terreno avido d’acqua ,le lacrime del suo generale bagnavano il terreno,e fu allora che capì che ciò che lo mosse fu la compassione. La notte stava per calare su di loro,in lontananza si intravedevano i confini di Coltrandel,ancora un ultimo sforzo e sarebbero giunti a destinazione. D’un tratto la sabbia cedette sotto i piedi del soldato che cominciò ad urlare,Abraxas con un balzo si fiondò verso il suo compagno di viaggio,afferrò le sue braccia e cominciò a tirare. Le urla cominciarono ad uscire a fiotti dalla gola del giovane,qualcosa gli stava stritolando le gambe,la sabbia cominciò a diventare rossastra.
<<Qualcosa mi sta…..MANGIANDO!>>
Abraxas sfoderò nuovamente la sua spada e cominciò a tirare fendenti nel terreno,la sabbia tentava di opporre resistenza ma la forza del generale era fuori dall’ordinario,un fluido simile a bile nerastra emerse dal terreno,un verme della sabbia stava pasteggiando con il suo soldato. Una serie interminabile di fendenti alzò un quantità immane di sabbia,la furia e la spada si Abraxas stavano aprendo profondi squarci nelle carni della creatura che si vide costretta a lasciare la presa e a darsi alla fuga nei meandri più reconditi del ventre della terra. Il soldato urlava per il dolore,bastarono poche occhiate per valutare la ferita,non era molto grave sarebbe stata facilmente curabile ma impediva totalmente di continuare a camminare. La meta era vicina e non lo avrebbe lasciato lì,le sue forti braccia cinsero il corpo ferito e se lo issò sulle ampie spalle,proseguì l’ultima tratta del viaggio,la salvezza era a portata di mano.
Gli ci volle qualche ora per giungere a Coltrandel,qualche ciuffo d’erba spuntava nel deserto durante la traversata,finalmente i suoi pesanti stivali cominciavano a calpestare terra fertile,arrivo vicino ad un ruscello,si saziò dalla sete e diede da bere al suo compagno,lavò la ferità e la fasciò,ma avrebbe dovuto cercare un chierico per evitare infezioni. Il soldato crollò totalmente esausto,Abraxas se lo issò nuovamente sulle spalle ma aveva chiesto troppo al suo forte corpo,poco cibo e molti sforzi avevano debilitato di molto il generale che crollò anch’esso esausto,un dolce sonno ristoratore lo prese.
Si svegliò molto tempo dopo,non ricordava che il terreno su cui si fosse posato fosse così morbido,fece scivolare una mano sotto di se,una sensazione di morbida compattezza al tatto,si destò di scatto,si trovava su un morbido giaciglio avvolto da lenzuola di seta. Sbalordito dallo strano ritrovamento tentò di alzarsi,un lancinante dolore alla spalla destra lo bloccò.
<<Ti conviene restare a letto se non vuoi ammalarti>>
Una calda voce femminile stravolse ancora di più Abraxas,che non si meravigliò mai così tanto quando vide una figura flessuosa poggiata alla finestra accanto al suo letto,i lineamenti dolci e morbidi ricordavano i felini selvatici,un paio di occhi splendidi e penetranti lo fissarono,le carnose labbra si mossero.
<<Buona giornata possente guerriero!>>
Fine prima puntata
|
|
|
Post by Autior on Aug 26, 2007 10:38:34 GMT 2
AH ! Eliantas dunque è destino che tu mi appartenga! Ma non scendi mai??? Torna a giocare al mio splendido D&D che con te diverrà ancora più ricco e multiforme e meraviglioso !!! E tu zitto Morgo! Se fai il bravo ti do qualke monetina e ti compri uno straccio nuovo da aggiungere al "vestito" !
|
|
|
Post by morgomir on Aug 26, 2007 18:11:56 GMT 2
AH ! Eliantas dunque è destino che tu mi appartenga! Ma non scendi mai??? Torna a giocare al mio splendido D&D che con te diverrà ancora più ricco e multiforme e meraviglioso !!! E tu zitto Morgo! Se fai il bravo ti do qualke monetina e ti compri uno straccio nuovo da aggiungere al "vestito" ! gazie cm sn molto lontano da salerno, autior ne è felice, cm q per la monetina che fai me la invii per posta??
|
|